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Terra economica

Jun 17, 2023

“Una volta un intero continente giaceva soleggiato e sconosciuto senza nomi sulla sua faccia, una vasta Unità di ignoranza. La frammentazione dell'Unità è iniziata con la prima mappa ed è continuata con ogni passo della conquista europea, ogni incremento della conoscenza registrata... il record è stato quello di un graduale dissolvimento delle nebbie, un graduale chiarimento del torbido della speculazione, della superstizione, delle congetture, malinconia, paura e incomprensione”.

- "Oltre il centesimo meridiano", Wallace Stegner, 1953

In "Oltre il centesimo meridiano", lo storico e romanziere Wallace Stegner prefigura il nostro attuale calcolo delle risorse naturali come un conflitto dell'era dei coloni tra due ideologie: un'espansione verso ovest motivata a livello razziale e altamente romanticizzata, alimentata dal destino manifesto e incarnata nel carattere del Colorado. primo governatore territoriale, William Gilpin; e il realismo esperto di ecologia del maggiore John Welsey Powell, uno spedizioniere del Grand Canyon e del fiume Colorado da cui prende il nome l'attuale lago Powell dello Utah, ora sifonato.

Mentre il bacino artificiale del Lago Powell si ferma, rivelando le abitazioni rupestri dei nativi americani, aree di significato culturale e altro ancora, ci si chiede cosa direbbe Powell stesso mezzo secolo dopo lo sbarramento del Grand Canyon. Mentre Gilpin e i suoi partner privatizzavano le concessioni fondiarie e facevano affermazioni chiassose pubblicizzando la disponibilità quasi illimitata delle risorse idriche occidentali, Powell metteva in guardia dall’appropriazione eccessiva, dalle battaglie interstatali e dall’esaurimento irrecuperabile. La sua attenzione fu praticamente ignorata.